Comcast: Linux e l’Open Source ne sono il cuore pulsante

by Matteo Cappadonna on

L'azienda americana Comcast, oltre ad essere una delle aziende mediatiche più grandi al mondo (avendo acquistato nel 2011 la NBC), è anche il più grande operatore via cavo degli Stati Uniti, e fornisce televisione, internet e connettività mobile.

Nel 2015 la compagnia ha dichiarato di avere più di 23,8 milioni di utenti dati ad alta velocità e 22,4 milioni di utenti video; ovviamente, per servire tutto questo traffico, l'azienda ha a che fare con ingenti quantità di dati.

Giusto per avere un'idea di massima, nel 2015 l'azienda ha registrato 445,8 milioni di GB di traffico sulla sua rete WiFi Xfinity; insomma, un traffico che, alla base, necessita di un'infrastruttura enorme.

In una recente intervista a Mark Muehl, SVP delle Piattaforme e Tecnologie di Comcast, è stato dichiarato quanto l'open source sia fondamentale nella gestione di questa infrastruttura:

Today, open source plays an important role throughout that ecosystem and the types of problems that we're looking at for the foreseeable future, and a lot of them in fact are around the need for us to be more nimble in networking

Ad oggi, l'open source gioca un ruolo importante attraverso l'ecosistema e le tipologie di problemi che stiamo affrontando per il prossimo futuro, e molti di questi gravitano, di fatto, intorno alla nostra necessità di essere più agili in rete

Comcast utilizza Linux praticamente in tutti gli ambiti: dai server di backend ai dispositivi che installa nelle case degli utenti, e la loro scelta punta a prodotti non commerciali come Ubuntu e CentOS.

Inoltre, Comcast utilizza largamente OpenStack nella sua infrastruttura: tramite degli hypervisor KVM, molta parte dell'orchestration viene affidata ad OpenStack, che coordina lo storage e la rete con le risorse CPU e di memoria.

Alcune delle ragioni per cui un gigante come Comcast utilizza tecnologie open source, come dichiarato da Muehl, è per evitare l'obbligatorio lock-in su uno specifico vendor (una metodologia commerciale che ti costringe a restare su un dato prodotto una volta acquistato la prima volta); un'altro grande motivo è la possibilità di interagire con la community open source in caso di problemi specifici.

Grazie a questa abitudine, Comcast spesso crea progetti interni che poi rilascia come open source, così come contribuisce attivamente a progetti open source che utilizza nella sua infrastruttura. Uno di questi è proprio OpenStack, per il quale la necessità di implementare interamente tutta una serie di tecnologie IPv6 per il traffic shaping, è culminata con un rilascio nel progetto pubblico di tutta la parte da loro sviluppata.

Come è possibile vedere dal report di Stackalytics, sul solo progetto OpenStack Comcast ha contribuito con quasi 65000 righe di codice, e questo è solo il progetto principe: commit da parte loro si possono trovare in diversi altri progetti, ad esempio l'Apache Traffic Server CDN.

Forniscono inoltre un repository GitHub nel quale è possibile vedere molti progetti open source che forniscono, anche se non tutti quelli che negli anni hanno rilasciato.

Anche qui, la dimostrazione è chiara: l'utilizzo di tecnologie open source, non solo permette di gestire ambienti molto grandi, ma se fatto con etica può portare beneficio a chiunque.

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Written by: Matteo Cappadonna