È possibile ritirare l’accesso a del codice inizialmente distribuito come GPL? No.

by Raoul Scarazzini on

I had chosen, as was my want, to rescind the license I extended from a
few choice individuals. I can do this because GPC-Slots 2 is my
copyrighted work. I built it. I never transferred the copyright over to
anyone.

Ho scelto, come era mia volontà, di rescindere la licenza che avevo esteso ad alcune persone. Posso farlo perché GPC-Slots 2 è un lavoro del quale detengo copyright. Non ho mai trasferito questo copyright a nessuno.

Con queste parole si apre uno dei thread più seguiti dell’ultimo periodo nella lista Linux Kernel Mailing List creato da tale MikeeUSA, sviluppatore del gioco GPC-Slots 2 (personalmente mai visto né sentito prima d’ora), all’interno del quale l’autore dice di voler limitare l’utilizzo del suo codice ad alcune specifiche persone ed in generale a tutti quelli che aggiungono del “Code of Conduct” vicino al proprio codice.

Il problema è che lo sviluppatore ignora un punto fondamentale che già abbiamo trattato nel recente passato, precisamente quando lo stesso Richard Stallman ha confermato come i contributi al codice Linux non potessero essere annullati: una volta GPL, per sempre GPL.

Non bastasse la parola di Stallman, il buon Steven J. Vaughan-Nichols, autore di riferimento per il mondo Linux di ZDNet, lo conferma dopo aver contattato diversi avvocati:

“The GPLv2 have several provisions that, when taken together, can be construed as an irrevocable license from each contributor.”

La GPLv2 ha diverse disposizioni che, se messe insieme, possono essere interpretate come una licenza irrevocabile da ciascun contributore.

Sebbene quindi, nero su bianco, le cose sembrino chiarissime ci sono dei buchi all’interno delle varie definizioni che possono creare contraddizioni di termini e confusione.

Certo le cose sarebbero molto più semplici se ogni sviluppatore che decide di sviluppare codice open-source ragionasse pensando di donare qualcosa senza alcun vincolo, rispettando il principio della gratuità su tutti i fronti (non solo monetaria quindi, ma anche ideologica). Ma questo è un mondo complicato, in cui le licenze tra cui bilanciarsi sono molteplici e molte cose cambiano in corso d’opera, vedi ad esempio l’introduzione del codice di condotta. Pertanto i passi vanno valutati con attenzione, un po’ come quando si pubblica una foto su internet pensando possa rimanere privata per sempre: impossibile. Lo stesso vale per il codice: ritrattare una volta che lo si è reso libero potrebbe rivelarsi molto, molto complicato.

Cosa ne pensate?

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Written by: Raoul Scarazzini