Ecco come RedHat è riuscita a coinvolgere Google, Facebook e… Microsoft per tutelare al meglio la licenza GPL

by Raoul Scarazzini on

Abbiamo parlato ieri del rinnovato impegno di Microsoft nei confronti delle licenze GPL, ma questo processo da chi è stato avviato e in cosa consiste nel dettaglio?

Si chiama “Common Cure Rights Commitment“(che significa più o meno “Impegno comune per la cura dei diritti”) ed è un progetto avviato da Red Hat lo scorso novembre al fine di consentire di sanare tutti gli errori di conformità e le violazioni in merito alle licenze GPLv2 e LGPLv2.1/v2 a cui ha appunto recentemente aderito anche Microsoft.

Il Progetto viene così descritto:

Before filing or continuing to prosecute any legal proceeding or claim (other than a Defensive Action) arising from termination of a Covered License, [Company] commits to extend to the person or entity (“you”) accused of violating the Covered License the following provisions regarding cure and reinstatement, taken from GPL version 3.

Prima di inoltrare o continuare a perseguire procedimenti legali o reclami (diversi da un’azione difensiva) derivanti dalla cessazione di una licenza coperta, [la Società] si impegna ad estendere alla persona o entità (“tu”) accusata di violare la licenza coperta quanto segue disposizioni in materia di cura e reintegrazione, prese dalla licenza GPL versione 3.

I termini sono piuttosto complicati e “legalesi” (per Covered License o Licenza coperta si intendono le licenze GPLv2, LGPLv2.1 e la GNU Library), ma nella sostanza l’accordo proposto da Red Hat e sottoscritto da grandi compagnie come Facebook, Google, IBM, Cisco e, ebbene sì, anche Microsoft, prevede un periodo di tempo da mettere a disposizione da parte di chi ha violato le licenze per sanare la situazione.

Per essere ancora più chiari: se io Microsoft (!) ho creato del codice rilasciato sotto licenza GPL, prima di intraprendere un’azione legale contro qualcuno che sta usando impropriamente questo codice lascerò un determinato periodo di tempo per fare in modo che la persona (o l’entità) in questione possa sanare la situazione.

A quanti questa cosa può sembrare strana, soprattutto parlando di Microsoft, vale la pena di citare alcuni numeri:

  • Microsoft è un contributor attivo su Github in più di duemila progetti;
  • Il 40% delle macchine virtuali che girano su Azure sono Linux, ed il numero è in costante crescita;
  • Microsoft sta portando le sue principali tecnologie , vedi .NET Core, Visual Studio e via dicendo su Linux ed allo stesso tempo le sta rendendo OpenSource;

Si fa quindi presto a capire come questo accordo tuteli principalmente l’interesse delle compagnie che giustamente vogliono proteggere il proprio know-how ed in generale preservare la tecnologia da usi impropri.

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Written by: Raoul Scarazzini