Monaco e Linux, nuovo capitolo. Si torna a Microsoft Windows? LiMux sopravviverà?

by Raoul Scarazzini on

Abbiamo parlato molto in passato della città tedesca di Monaco, di come nel passato avesse rappresentato nell’ambito OpenSource un esempio virtuoso e di come, grazie anche alla distribuzione LiMux, si potesse utilizzare nell’ambito delle amministrazioni comunali il software libero.

Tempo dopo la stessa amministrazione è sembrata ritornare sui propri passi e pensare di reintrodurre Microsoft Windows, salvo poi volerci apparentemente ripensare.

Ebbene oggi siamo di fronte all’ultimo capitolo della vicenda, che, apparentemente, non volge a favore di Linux.

TechRepublic segnala come il comune di Monaco sia giunto alla conclusione che il mantenimento di Linux sarà, nei prossimi anni, troppo dispendioso in confronto a quello di Microsoft Windows.

Pare incredibile, ma dopo aver speso milioni di euro per lo switch dei computer a LiMux il concilio cittadino ha emesso le seguenti dichiarazioni:

Today, with a Linux client-centric environment, we are often confronted with major difficulties and additional costs when it comes to acquiring and operating professional application software

Oggi, con un ambiente client centrato su Linux, dobbiamo affrontare spesso maggiori difficoltà e maggiori costi quando si giunge ad acquisire ed usare software applicativo professionale.

Quindi il problema paiono essere i costi aggiuntivi derivanti la scelta e l’utilizzo di applicazioni software.

Per farla breve, molte delle applicazioni necessarie alla città sono funzionanti solo sotto Microsoft Windows ed il loro adeguamento sposterebbe l’ago della bilancia decisamente in direzione dei costi di adeguamento, rendendo la soluzione in generale più dispendiosa se confrontata ad un ambiente nativo Microsoft Windows.

Ulteriori dettagli (sebbene delle fantomatiche applicazioni non vi sia una citazione effettiva) sono presenti nell’articolo, ma ciò che appare chiaro – in quella che sembra sempre più una faida interna tra le fazioni del comune – è che il costo dell’adozione del sistema operativo LiMux, circa 19 milioni di euro, è sembrato spropositato alla federazione dei contribuenti (taxpayer’s federation), ma nelle stesse affermazioni non vengono considerate le cifre derivanti dal risparmio di acquisto licenze (attestate apparentemente intorno ai 10 milioni).

Insomma, parecchia confusione in questa partita ancora apparentemente tutta da giocare, con un dato di fondo, oggettivo: incredibilmente, la vicenda avviene in uno dei cuori pulsanti dell’efficienza tedesca ed a dispetto delle cifre citate, delle decisioni e delle contro decisioni, il tutto ha pochissimo  sapore tecnico, quanto più… politico.

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Written by: Raoul Scarazzini