OpenSource e Gaming: un connubio impossibile?

by Raoul Scarazzini on

Il messaggio di Rich Geldreich, responsabile di diversi progetti Linux legati ad OpenGL oltre che ex dipendente Unity e Microsoft, è arrivato inaspettato:

I gave away crunch, which was a mistake overall. Companies now take it for granted. Think twice before open sourcing your work

Ho dato via crunch, ed alla fine è stato un errore. Ora le aziende lo danno per scontato. Pensateci due volte prima di rendere il vostro lavoro Open Source

Come racconta Phoronix, queste affermazioni hanno scatenato un acceso dibattito.

Crunch è una libreria di compressione e trascodifica sviluppata appunto da Geldreich, ed il fatto che oggi lui si dica pentito di averla “liberata” la dice lunga sullo stato generale di questo tipo di sviluppi. Anche perché, come lo stesso autore ribadisce:

I say this publicly because we’ve been talking to several well-known devs who also open sourced their earlier work and now regret it. I’m not the only one.

Lo dico pubblicamente perché abbiamo parlato con diversi e conosciuti sviluppatori che hanno reso open source i loro precedenti lavori per poi pentirsene. Non sono il solo.

Questo pentimento viene poi motivato attraverso diverse ragioni: chi attribuisce poco valore al prodotto stesso, chi ha cercato di “rubare” l’idea spacciandola per propria e via dicendo (qui i tweet relativi all’argomento).

La questione però rimane: conviene liberare un lavoro che potrebbe essere importante fonte di reddito? Prima di dire “Sì” a prescindere pensate questo: se fosse il vostro lavoro ad essere utilizzato da decine di aziende senza che veniate in alcun modo gratificati o valorizzati?

È certamente lodevole pensare di voler condividere con il mondo il proprio operato contribuendo al progresso generale, ma di ideali… Si campa?

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Written by: Raoul Scarazzini