Vanilla OS, la più interessante derivata di Ubuntu degli ultimi anni

by Marco Giannini on


Il panorama delle distribuzioni derivate da Ubuntu è vasto e sconfinato. Se da un lato abbiamo derivate famose e apprezzate dal grande pubblico come Linux Mint o Pop!_OS, dall'altro siamo circondati di derivate che di innovativo e caratteristico non hanno praticamente nulla e si limitano a modificare il tema predefinito e il parco software.

Fortunatamente (per noi utenti) una nuova interessante e innovativa distro è apparsa in questi giorni e, a mio avviso, nei prossimi anni, riuscirà a diventare una delle derivate di Ubuntu migliori in circolazione ritagliandosi una grossa fetta di utenti.

La distro in questione è Vanilla OS ed è realizzata da Mirko Brombin, uno sviluppatore italiano già noto a molti di voi grazie a Bottles, un software che consente di eseguire facilmente applicazioni Windows su Linux.

Vanilla OS si differenzia dalle altre distribuzioni perché integra al suo interno una serie di tecnologie uniche come il sottosistema Apxil proprio sistema di aggiornamento automatico e le transazioni ABRoot.


Il gestore pacchetti apx

Il gestore dei pacchetti di Vanilla OS si chiama apx ed è pensato per essere semplice da usare ma anche potente con il supporto per l'installazione di pacchetti da più fonti senza alterare il filesystem di root.

Quando andiamo ad installare un pacchetto con apx questo viene messo in un contener in modo che questa applicazione non possa modificare o alterare i pacchetti di sistema principali. Questo a tutto vantaggio della sicurezza ed è simile a quanto avviene già in Fedora Silverblue.

L'altra cosa interessante di apx è che consente di installare i pacchetti non solo dai repository di Ubuntu (per impostazione predefinita) ma anche da altre fonti come Alpine Linux, AUR, e DNF (di Fedora).



Usando ad esempio il flag --aur verrà creato su Vanilla OS un nuovo container basato su Arch Linux. In questo caso apx gestirà i pacchetti da AUR  (Pacman e yay), integrandoli strettamente con il sistema host. L'uso del --dnfflag con apx creerà un nuovo contenitore basato su Fedora Linux. Qui, apx gestirà i pacchetti dal repository DNF di Fedora, integrandoli strettamente con il sistema host.



Le applicazioni grafiche installate all'interno dei container apx vengono aggiunte automaticamente al menu Applicazioni e al menu "Apri con" nel file manager. Sono anche elencati nella sezione Sub System del centro di controllo Vanilla.


ABroot

ABRoot è una nuova tecnologia che ci consente di eseguire modifiche al nostro sistema in modo atomico, limitando il rischio di rottura del nostro sistema. ABRoot consente transazioni completamente atomiche tra 2 partizioni root (A⟺B). Gli aggiornamenti atomici consentono, in caso di problemi durante gli aggiornamenti, di non alterare il file system root.

Ma vediamo di capire meglio di cosa stiamo parlando con un esempio. Mettiamo il caso di voler installare un nuovo pacchetto. ABRoot verificherà quale partizione è la partizione root attuale (cioè A), quindi monterà un overlay su di essa ed eseguirà la transazione. Se la transazione va a buon fine, l'overlay verrà unito alla futura partizione root (cioè B). Al prossimo avvio, il sistema passerà automaticamente alla nuova partizione root (B). In caso di errore, l'overlay verrà scartato e il sistema si avvierà normalmente, senza alcuna modifica a nessuna delle due partizioni.


Aggiornamenti intelligenti

A gestire gli aggiornamenti di sistema su Vanilla OS ci pensa Vanilla System Operator (VSO per gli amici). VSO va a verificare periodicamente la presenza di aggiornamenti e in caso di un aggiornamento provvederà a scaricarlo e installarlo in background se il dispositivo non è in quel momento sottoposto ad un utilizzo intenso delle risorse. VSO verifica infatti che vengano rispettati determinati controlli, come ad esempio se le risorse sono libere (CPU/RAM), se la connessione lo consente, se la batteria è almeno al 30%, ecc.

Gli aggiornamenti passano attraverso le transazioni ABRoot e vengono applicati al riavvio successivo, senza richiedere tempo aggiuntivo durante l'avvio.


Dal Vanilla Control Center è possibile impostare la frequenza di aggiornamento, controllare quando è stato eseguito l'ultimo e disattivare le funzionalità di Smart Update.


Primo avvio

Altra caratteristica interessante di Vanilla OS è lo strumento di configurazione inziale. 



Dopo il primo avvio ci verrà chiesto di completare l'installazione attraverso un processo guidato che ci consentirà di scegliere se attivare la modalità Dark, configurare Flatpak, AppImage, usare driver NVIDIA etc.


GNOME 43

L'ambiente desktop di Vanilla OS è GNOME e, in questa prima versione, troviamo GNOME 43. La versione di GNOME installata è la versione standard e pulita, con il minor numero possibile di modifiche in modo tale da fornire agli utenti la migliore esperienza GNOME possibile.



Tutte le applicazioni ufficiali di Vanilla OS sono realizzate con GTK4 e Libadwaita per essere il più coerenti possibile con l'esperienza GNOME.


Sfondi

Siccome anche l'occhio vuole la sua parte, Vanilla OS viene fornito con una serie di sfondi ufficiali realizzati dal team di sviluppo e dalla community. Sono tutti in alta risoluzione e pensati per adattarsi al meglio al sistema.



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Written by: Marco Giannini