I 10 utenti Linux da evitare come la peste.

by pinguinipercaso on


La comunità open source è fatta di persone che prevalentemente lavorano, si incontrano e comunicano attraverso canali “virtuali” come Internet. Quando leggiamo forum e blog, i gruppi sui social network dedicati al pinguino, non bisogna mai dimenticare che dietro ai vari account, i nickname e gli avatar ci sono sempre esseri umani in carne e ossa. Parliamo quindi di individui con tutti i loro pregi e difetti, con una vasta gamma di comportamenti.

Tempo fa ebbi modo di leggere questo articolo che parlava di alcune tipologie di utenti Linux molto antipatiche e fastidiose. Prendendone spunto, mi sono divertito a scriverne una nuova versione semiseria, basandomi sulla mia esperienza personale.

  1. Il Crociato. Se usate Linux vi sarete accorti che offre diversi vantaggi rispetto a Windows. C’è però un tipo di utente però esagera. Diventa aggressivo se qualcuno afferma di usare Windows in dual boot. Di nascosto ha eliminato il sistema operativo che era preinstallato nel computer del fratellino più piccolo, che ancora piange perché non può più giocare con suoi videogames preferiti. Microsoft è il male e va combattuto con ogni mezzo.
  2. L’anti-Ubuntu. Ha comportamenti simili alla categoria 1, ma nei confronti di Ubuntu. Crede che la distro di Canonical abbia tanti difetti, tra cui il più grande di tutti: essere utilizzata da milioni di utenti sfigati. A “Winubuntu” di solito preferisce Debian, oppure Arch e Slackware. E pazienza se non è ancora riuscito a completarne l’installazione oppure se non sa cosa sono la compilazione e i sorgenti…
  3. L’evangelizzatore. Tutti sanno che il beato Linus da Helsinki disse ai suoi discepoli «Andate e predicate il mio kernel». Ed è quindi cosa buona e giusta diffondere il software libero, proporlo a scuole, uffici, enti pubblici, aziende, oppure semplicemente consigliarlo agli amici. Ma per lui non è abbastanza. Se trovasse qualcuno disposto ad accompagnarlo, ve lo ritrovereste di domenica mattina impegnato a bussare di casa in casa, munito di opuscoli e DVD di installazione.
  4. Il fruttariano. Non è identificabile immediatamente. Tuttavia lo si sgama subito appena posta uno screenshot del suo desktop oppure quando è in cerca di consigli e informazioni su Pear OS, Macbuntu transformation pack, su dockbar, lanciatori tipo Launchpad, effetto exposé ecc. Quasi sempre installa elementary OS. Non lo ammette, ma è un fan della mela morsicata che non ha i soldi per permettersi il computer che desidera. Dopo qualche mese sparisce dai forum. Gli hanno infatti concesso un finanziamento e ora sta usando un MacBook Pro.
  5. Il piagnone. Non fa altro che lamentarsi che una distribuzione non ha preinstallato il software che piace a lui. Si dispera pubblicamente perché Linux non funziona bene con la sua scheda grafica rara e obsoleta. È convinto che la comunità dovrebbe improvvisamente interrompere il suo lavoro e cominciare a sviluppare meglio i programmi che più gli garbano, a supportare decentemente l’hardware che ha solo lui. A tal proposito crede pure che gli sviluppatori dovrebbero obbligare (con pistola alla tempia) chi produce programmi proprietari a rilasciare il codice sorgente. Quando si accorge che tutto ciò non avviene, al limite della frustrazione, pubblica un post su un forum con titoli del tipo: Linux mi ha deluso, Abbandono LinuxUbuntu fa cagare, Non sarete mai competitivi (?!?), Ritorno a Windows.
  6. Il pigro. Fastidioso più dell’utente piagnone. È l’utente che vuole tutto pronto e servito. Non legge i manuali e la documentazione, non perde neanche tempo a leggere il regolamento del forum a cui si è iscritto. In realtà quando scrive un post non vuole trovare la soluzione ad un problema. Piuttosto desidererebbe qualcuno che venga a casa sua, faccia le ricerche su Google al posto suo e che gli digiti pure i comandi sul terminale mentre sta seduto comodamente in poltrona a bersi il caffè.
  7. Quello in preda a crisi di panico. Spesso amante dello stampatello, è subito identificabile dai titoli delle discussioni che apre: «Problema urgente!», «Sono disperato!!!!», «Internet lentooooo!!!», «AIUTOOOOOOO!!!!!!!». Il suo stato di confusione e malessere è tale che si dimentica quasi sempre di fornire le informazioni più basilari (che sistema usa, di che hardware è dotato ecc.).
  8. Il riesumatore: «Ciao a tutti! ho un vecchio computer con processore 386DX e 64 MB di RAM. Quando l’ho comprato montava Windows 95. Adesso è un po’ lento. Vorrei navigarci su Internet con Chrome, vedere film in streaming HD, farci del fotoritocco con Gimp, editing audio e video. Dimenticavo: vorrei giocare a quello sparatutto 3D in prima persona che è uscito il mese scorso.» E infine la fatidica domanda «Che distribuzione mi consigliate?».
  9. Lo spocchioso. Anche se da tempo Linux è diventato un sistema meno elitario e più vicino all’utenza media, lo stereotipo dell’utente del pinguino un po’ nerd e arrogante è duro a morire. Diciamo la verità: chi non ha mai avuto una qualche forma di senso di superiorità nei confronti degli utenti degli altri sistemi? Ma come sempre c’è chi esagera. C’è ancora chi nei canali di supporto si rivolge regolarmente in maniera altezzosa e antipatica ai poveri utenti inesperti che chiedono aiuto. Terrorizzando questi ultimi e trattandoli come dei perfetti idioti il risultato è sempre lo stesso: scappano a gambe levate e tornano ad essere utenti – infelici – di Windows.
  10. Il bimbomichia con Kali. Alla ricerca spasmodica di informazioni per installare Kali Linux o per far funzionare qualche suo programma. Come sfondo del desktop ha la maschera di Guy Fawkes che fa molto hacker. Nel 99,99% dei casi la sua massima aspirazione è allacciarsi abusivamente alla connessione del vicino di casa. I genitori, infatti, gli hanno cambiato la password del wi-fi come punizione per i brutti voti a scuola.

Ci sono secondo voi altre categorie di pessimi utenti Linux degne di menzione? Scrivetelo nei commenti!


I 10 utenti Linux da evitare come la peste.

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