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Premessa: io sono un tecnico. Per esigenza di copione devo occuparmi anche di questioni aziendali e burocratiche, fare cioè l’imprenditore, ma nella sostanza professionalmente mi piace far funzionare le infrastrutture piuttosto contrattare sui prezzi.
Questo per chiarire che, forse, ci sono temi che non sono in grado capire.
Prendi l’acquisizione di Red Hat da parte di IBM. Ecco, sto ancora cercando di comprendere, così come immagino l’intero panorama I.T. mondiale, cosa sia successo
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Cosa sta succedendo all’universo Red Hat? Tanto. E non si parla solamente di un aggiornamento di logo, ma di tutta una serie di notizie che, complice il Red Hat Summit recentemente svoltosi all’inizio di maggio a Boston, danno continua e costante dimostrazione di come le evoluzioni siano solo all’inizio.
I numeri si usano per creare enfasi si sa, ma un recente studio IDC raccontato da ZDNet ha dimostrato come Red Hat Enterprise
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Red Hat ha un nuovo logo. E che c’è di strano, penserete voi. In un mondo guidato dal marketing dove le aziende cambiano spesso e volentieri logo e simboli dovete sapere che Red Hat è invece molto restia al cambiamento. L’ultima importante modifica del logo è avvenuta nel 1999 e io avevo solo 3 anni.
Tutti voi, o quasi, saprete che ad Ottobre IBM ha annunciato l’acquisizione di Red Hat per $34
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Nel corso dell’OpenStack Summit 2018 Mark Shuttleworth è stato nuovamente incalzato sul tema del momento ed ha aggiunto alcune riflessioni importanti che si aggiungono a quelle che avevamo riportato subito dopo l’acquisizione di Red Hat da parte di IBM.
Oltre ad annunciare come Ubuntu 18.04 avrà supporto per ben dieci anni, al fine di andare incontro alle esigenze dei vari utenti, da chi impiega Ubuntu nell’IoT fino a chi opera in ambito finanziario, il CEO
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Che VMWare sia il primo player di virtualizzazione sul mercato è risaputo da tempo, così come risaputo è l’interesse della stessa azienda nei confronti dell’ambito cloud, naturale punto di arrivo delle tecnologie ad oggi implementate dalla sussidiaria di Dell (sì, VMware venne comprata a suo tempo da EMC che poi divenne Dell EMC).
All’interno del mercato attuale, dominato dall’affair IBM/Red Hat di cui abbiamo tanto parlato, un’acquisizione come quella resa nota da
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L’ha presa bene, dopotutto. Se vi mettete nei panni di chi ha fatto di tutto per dire che la propria distribuzione di OpenStack è meglio di quella di tutti i concorrenti e di chi ha costruito un piano di ristrutturazione volto a rendere Canonical appetibile per eventuali compratori e che si ritrova ad osservare la più grande transazione finanziaria della storia del software (IBM che compra Red Hat per circa 34 miliardi di
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La notizia è arrivata ieri, in una serata qualunque di una domenica qualunque del mese di ottobre. IBM ha dei piani per acquistare Red Hat. E di lì a poco sono arrivate le conferme, prima da parte di IBM e poi da parte di Red Hat. L’accordo c’è, si farà, non è una boutade, è realtà.
Così il presidente e CEO di Red Hat, Jim Whiterust:
Joining forces with IBM will provide us
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IBM ha annunciato l’acquisizione di Red Hat per $34 miliardi. Con questa mossa l’azienda statunitense diventa di fatto l’azienda leader a livello mondiale per quanto concerne il cloud computing ibrido, un settore che attualmente ha un valore stimato di 1000 miliardi di dollari. Stando ai comunicati ufficiali, li trovate in fondo a questo articolo, IBM acquisirà tutte le azioni Red Hat per 190 dollari (USD) l’una, molto più del valore di
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