Snappy

In questo articolo vi ho parlato delle principali differenze tra i tre principali package manager in ambiente GNU/Linux: Snap, Flatpak e AppImage. Essi perseguono l’obiettivo comune di essere distribution agnostic. Oggi vediamo come utilizzare gli snap su una qualsiasi distribuzione GNU/Linux che li supporti. Concluderò la guida con un’introduzione agli snapshot.

Snap, migliora la gestione delle app

Prima di procedere alla guida vera e propria, dobbiamo accertarci che il nostro sistema sia configurato

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In seguito a una precisa richiesta da parte di xan, un nostro lettore che ringraziamo, abbiamo preparato un confronto tra i package manager più utilizzati in ambito GNU/Linux: AppImage, Flatpak e Snapcraft. Questi nuovi formati di distribuzione, rispondono ad una duplice richiesta di semplificazione. Da parte dell’utenza, si vuole un processo di installazione più snello. Gli sviluppatori, invece, necessitano una modalità di distribuzione non appesantita dal dover creare build specifiche per

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Canonical nel weekend ha rilasciato Snapcraft 2.42. Snapcraft, come sapete, è il command-line tool che permette agli sviluppatori di creare Snap packages.

Questa release arriva due settimane dopo la versione 2.41. Quest’ultima è stata una minor-release che ha migliorato alcuni aspetti del tool (migliorato il meccanismo per l’overriding lifecycle steps, il report degli errori, è stata aggiornata la dotnet, nodejs, e i python plugins).

Snapcraft 2.42: cosa c’è di nuovo?

In Snapcraft 2.42 c’è

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Soltanto qualche giorno fa vi abbiamo pubblicato una guida alla gestione di base del sistema di pacchetti snap in Ubuntu 16.04: in due parole, il nuovo formato permette di semplificare notevolmente le operazioni di packaging, upgrade e downgrade dei pacchetti preservando l’integrità del sistema circostante.

Detto ciò, veniamo a noi: ci avete chiesto se GNOME Software (il gestore pacchetti approdato in Ubuntu 16.04, ribattezzato Ubuntu Software) permetteva di installare le app snappy e vi abbiamo detto

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Con Ubuntu 16.04 hanno fatto il loro esordio i cosiddetti pacchetti snap: per chi non lo sapesse, si tratta di un nuovo formato di packaging per le applicazioni installabili, già utilizzato in Snappy Ubuntu Core e Ubuntu per smartphone, che semplifica sia la creazione dei pacchetti auto-installanti agli sviluppatori che la gestione agli utenti.

In particolare, ogni pacchetto racchiude in sé tutto il necessario affinché la relativa app snappy possa essere eseguita, dipendenze incluse, e grazie ad un particolare sistema di

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Olli Ries, SW Engineering Ubuntu Client Director di Canonical, ha annunciato che Ubuntu 16.04 LTS permetterà di installare i pacchetti Snap oltre ai tradizionali deb.

Questo nuovo formato di impacchettamento, di cui vi avevamo parlato tempo sul blog, consentirà agli sviluppatori di terze parti di offrire aggiornamenti più rapidi e di non doversi più preoccupare di eventuali problemi di dipendenze. I pacchetti in formato Snap hanno infatti al loro interno tutte le

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