Zoom

Nell’articolo di oggi vi propongo un’analisi sui costi, sia economici che in termini di risorse, di Jitsi e BigBlueButton, due delle principali piattaforme open source per chiamate, videochiamate e conferenze da remoto. La comparazione viene effettuata con Zoom, uno dei principali software proprietari del settore, protagonista di un boom nell’utilizzo a seguito dell’emergenza COVID-19.

Zoom, marketing e privacy

Dall’inizio del Coronavirus software come Zoom hanno avuto un enorme incremento nell’adozione quotidiana di studenti

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Nel periodo caldo di emergenza COVID la videochiamata è stata indubbiamente lo strumento più usato per combattere le distanze fisiche.E tra le piattaforme che più hanno visto crescere il loro bacino di utenti c’è stata Zoom. Essere popolari è una bella cosa, in generale, ma vengono esposti anche i propri difetti.Per esempio, nelle regole per…
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Con l’emergenza Covid-19 e la conseguente necessità di limitare incontri personali e spostamenti, si è fatto molto ricorso a pratiche come lo smartworking, videoconferenze, teledidattica, webinar ecc. In questo contesto la piattaforma per videoconferenze Zoom (installabile anche su computer GNU/Linux) ha avuto una vera e propria impennata del numero di utenti. Ciò ha però amplificato alcune criticità dovute da un lato a problemi di sicurezza e privacy presenti nella piattaforma (alcuni

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Non c'è pace per Zoom, il software di video conferenza più usato e chiacchierato del momento. Dei problemi relativi alla sicurezza di questo software ve ne avevo già parlato in questo articolo dove ho riassunto tutti i problemi fino ad ora emersi.

Bene, ora è spuntato un nuovo problema ed è serio. Stando a quanto dichiarato da Cyble (una società di intelligence che si occupa di sicurezza informatica) ai colleghi di BleepingComputer,

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Di Zoom e dei suoi problemi di sicurezza ve ne ho parlato qualche giorno fa in questo articolo dove ho riassunto tutti i problemi fino ad ora emersi.
La faccenda è seria e sempre più aziende hanno deciso di vietarne l'uso sui propri computer aziendali. L'ultimo in ordine di tempo è Google che ha deciso di vietare l'utilizzo di Zoom per i propri ai propri dipendenti.

Il client desktop di Zoom verrà inibito

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Immagine via Pixabay

Nelle ultime settimane, a causa della pandemia da COVID-19, ci si trova costretti ad usare sempre più spesso strumenti digitali per lavoro, didattica o semplicemente per poter restare in contatto con i nostri cari.
A farla da padrone ci sono i servizi di videoconferenza fra quali spicca Zoom, una applicazione di videoconferenza sviluppata dall'omonima società, con sede a San Jose in California, fondata da Eric Yuan, ex manager prima di

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Nelle ultime settimane, “complice” la situazione COVID-19, moltissimi servizi di videoconferenza hanno registrato picchi di traffico elevatissimi e tra questi c’è ovviamente anche Zoom, compagnia in attività dal 2013. Zoom, forse più di altre, ha visto un boom nell’utilizzo della propria piattaforma ed infrastruttura attirando l’attenzione anche sulla compagnia e sulle sue policy riguardanti privacy…
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