systemd

Quando si parla di systemd, il sistema di init ideato da Lennart Poettering e diventato oramai il default per le principali distribuzioni Linux, ci si avventura sempre in un campo minato.

Tra i sostenitori ed i detrattori, il rumore è molto alto, ed ognuno mette sul piatto i vantaggi e gli svantaggi di usare un sistema piuttosto che un altro.

Obiettivamente, però, è risaputo che systemd tende a voler fare da padrone il

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Pop!_OS è un sistema operativo basato su Ubuntu lanciato nell’ottobre del 2017 e sviluppato da System 76, azienda che progetta e vende desktop e laptop totalmente compatibili con Linux.

Ad ogni annuncio relativo a questo sistema appare chiaro come Pop!_OS abbia ambizioni ben più alte rispetto ad una semplice distribuzione respin, basti osservare la quantità di cambiamenti introdotti, tra cui:

  • Distinst, l’installer della distro (con il supporto di Elementary);
  • Encryption del disco di default;
  • Miglioramento

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Gli sviluppatori hanno rilasciato Systemd 237: ecco cosa c’è di nuovo.

Systemd è una suite di demoni, librerie e utilità di amministrazione progettate con lo scopo di centralizzare la gestione e la configurazione dei sistemi operativi Unix-like.

Systemd è stato aggiornato alla versione 237, la prima stable release rilasciata nel 2018. Le novità, che potete consultare dettagliatamente in un lunghissimo post nella pagina GitHub, sono più che altro under the hood.

Sono state introdotte

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Rilasciato systemd 237

by Marco Bonfiglio on

Nella stessa giornata del rilascio del tanto atteso kernel 4.15, systemd è stato aggiornato alla versione 237. Come sempre, gli interventi sono più che altro sotto la superficie, andando ad aggiungere delle API per gestire con maggiore profondità e puntualità alcuni componenti, e in particolare sd-bus (l’implementazione interna di D-Bus).

Di particolare rilievo troviamo due cose:

  1. l’aggiunta a systemd-networkd del supporto per WireGuard
    WireGuard è l’implementazione di una VPN pensata per essere leggera e

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Quella Nico Schottelius è una presa di posizione netta contro systemd, o più che altro contro tutto il male che a suo dire systemd ha portato nel mondo Linux.

La versione abbreviata del suo ragionamento è racchiusa in quest’ultima sua frase:

With systemd the main advantage to use Linux is obsolete.

Con systemd il principale vantaggio per cui utilizzare Linux è obsoleto

Ora, di quale vantaggio sta parlando Shottelius? Principalmente della comprensione, della visione globale,

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Nel corso dell’ultima sessione di Q&A (Questions and Answers) tenutasi in occasione del ventitreesimo anniversario della prima release di Red Hat Linux, Jim Whiterust (CEO dell’azienda) ha risposto a diverse domande da parte degli utenti di Slashdot.

Moltissimi i temi, diverse le risposte, ma una in particolare su tutte ha catalizzato l’attenzione:

Systemd, WTF???

Molto chiara e palese nella sua essenza, peraltro poi motivata tecnicamente dall’autore (se qualcuno ha utilizzato il mount NFS al

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Nel corso della conferenza Black Hat tenutasi a Las Vegas sono stati assegnati i premi Pwnies, delle piccole statue rappresentanti dei Pony dipinte con vernice spray, dedicate a chi si è distinto (per così dire) nell'ambito della sicurezza dell'ultimo anno.

Si potrebbe riassumere come il premio delle epic fail, assegnato appunto alle tecnologie, alle aziende o ai privati in diverse categorie. Ad esempio c'è il "best client-side bug" o il "best privilege

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Il tool di init più "amato" del web colpisce di nuovo e stavolta di mezzo ci finisce Netflix.

Solo un mese fa parlavamo del bug che affliggeva il componente systemd-resolved (caching server per i DNS) ed oggi sembrerebbero esserci problemi con libidn2, libreria che aggiunge il supporto ai nomi di dominio internazionalizzati.

Il problema è stato segnalato da un utente di Gentoo che, dopo aver passato delle ore a capire perché non fosse

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Systemd, oramai adottato dalle maggiori distribuzioni Linux, non è nuovo a bug esotici. Siano essi dati dal fatto che il progetto è relativamente nuovo o dal fatto che systemd tende a fare qualcosina in più di quello che dovrebbe, la -quasi- continua scoperta di bug continua a gettare legna sul fuoco, rafforzando i punti di vista dei detrattori.

Non aiuta di certo l'atteggiamento del principale sviluppatore del progetto, Poettering, che spesso sembra

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Fino al 2006 il sistema di init delle distribuzioni di Linux aderiva essenzialmente a 2 standard, c'erano le distribuzioni che usavano System V e quelle che usavano il BSD-Style.
Entrambi si appoggiavano al programma "init" e un sistema di script scritti in shell. Non erano molto distanti l'uno dall'altro e chiunque conoscesse un po' di shell scripting era in grado di comprendere velocemente come era costruito il boot del sistema.
Nel 2006, Ubuntu

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